Parkinson News

ALERT Parkinson !
Top News / Terapia cellulare nella malattia di Parkinson

Malattia di Parkinson, passi avanti nella produzione di neuroni dopaminergici da cellule staminali

Secondo i ricercatori della Lund University, gli studi clinici con terapie basate su cellule staminali per i disturbi cerebrali come la malattia di Parkinson, sono oramai prossimi. Tuttavia, per dar …

News

Probiotici e fibre prebiotiche per la stitichezza nella malattia di Parkinson

È stata valutata l’efficacia dei probiotici e prebiotici nei pazienti con malattia di Parkinson e costipazione. È stato condotto uno studio randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, in …

Concentrazioni di 25-idrossivitamina D nel siero nella mezza età e rischio di malattia di Parkinson

Bassi livelli di vitamina D sono comuni tra i pazienti con malattia di Parkinson. Evidenze sperimentali suggeriscono inoltre che la vitamina D può essere protettiva contro la malattia di Parkinson. …

Malattia di Parkinson associata a ridotto rischio di cancro alla prostata

La crescita e la progressione del cancro alla prostata possono essere collegati a neurogenesi e ai trattamento medici per il Parkinson, ma i risultati non sono conclusivi. Pertanto, è stata esamina …

L’evidenza non supporta l’uso di Creatina nella neuroprotezione della malattia di Parkinson

La Creatina è un agente antiossidante che ha mostrato effetti neuroprotettivi in modelli animali con malattia di Parkinson. La Creatina è stata selezionata dal National Institute of Neurological Diso …

L’ipotensione ortostatica predice il declino motorio nella malattia di Parkinson in fase precoce

L’ipotensione ortostatica è sempre stata segnalata come un fattore di rischio nella malattia di Parkinson in fase avanzata. Ci sono poche informazioni, invece, circa il suo significato negli individu …

 

Malattia di Parkinson in fase avanzata

Approcci con farmaci non-orali per la gestione di questioni clinicamente rilevanti ancora in sospeso nella malattia di Parkinson: Consenso da una indagine internazionale

1. Introduzione

La malattia di Parkinson ( PD ) è caratterizzata da sintomi motori, quali bradicinesia, rigidità, tremore e instabilità posturale. Nelle sue prime fasi, il trattamento con terapie dopaminergiche orali è di solito efficace; tuttavia, quando la malattia motoria progredisce, queste terapie non forniscono più adeguato controllo dei sintomi, che vanno da fluttuazioni motorie e non-motorie a discinesie.

In questa fase, è importante assicurare un tempestivo invio dei pazienti a uno specialista dei disturbi del movimento prima del deterioramento della qualità di vita ( QoL ) e dello sviluppo di complicanze della malattia in progressione. Può essere opportuno prendere in considerazione trattamenti con dispositivo quando le fluttuazioni motorie diventano refrattarie ad aggiustamenti dei farmaci orali / transdermici, e quando questi aggiustamenti sono tipicamente complicati dalla insorgenza ( o dal peggioramento ) della discinesia. ( CONTINUA )

 

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Acidi grassi a catena corta e microbiota intestinale differiscono tra i pazienti con malattia di Parkinson e controlli appaiati per età

I pazienti con malattia di Parkinson hanno spesso sintomi gastrointestinali ( ad esempio stipsi ) e presentano la tipica patoistologia…

Decorso e fattori di rischio per eccessiva sonnolenza diurna nella malattia di Parkinson

L’eccessiva sonnolenza diurna è una caratteristica comune della malattia di Parkinson che contribuisce al carico di malattia e aumenta il…

Trauma cranico in giovane età associato a rischio di malattia di Parkinson

La letteratura sugli effetti delle lesioni alla testa sul rischio di malattia di Parkinson non è conclusiva. Alcuni ricercatori hanno…

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Top News / Sonno & Demenza

Il sonno prolungato può predire il rischio di demenza nell’arco di 10 anni

La durata auto-riferita del sonno può rappresentare un utile strumento clinico per aiutare a prevedere le persone a rischio di progressione verso la demenza clinica entro 10 anni. Secondo i ricercat …

NEWS
Demenza

Correlazione tra malattie autoimmuni e rischio di demenza

Uno studio a lungo termine, di ampie dimensioni, ha mostrato che le malattie autoimmuni possono essere collegate a un elevato rischio di demenza. Tuttavia, sebbene significativa, l’entità dell’assoc …

Emorragia intracerebrale

La ripresa della terapia anticoagulante orale dopo emorragia intracerebrale è associata a diminuzione della mortalità e a un esito funzionale favorevole

Il riavvio della terapia anticoagulante orale dopo emorragia intracerebrale ( ICH ) è associato a esiti favorevoli. E’ stata condotta una meta-analisi di 3 studi riguardanti l’emorragia intracerebr …

Malattia di Parkinson

SV2C modula il rilascio di dopamina e risulta alterata nella malattia di Parkinson

I membri della famiglia SV2 ( synaptic vesicle glycoprotein 2 ) sono coinvolti nella funzione sinaptica a livello cerebrale. SV2A, che è espressa ubiquitariamente, è stata ampiamente coinvolta nel …

Sclerosi multipla

Confronto con Avonex: Ozanimod, un inibitore orale della sfingosina, riduce il tasso di recidiva annualizzato nei pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente

Nello studio SUNBEAM condotto in pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente, Ozanimod per os ha raggiunto l’endpoint primario di efficacia, rappresentato dal tasso di recidiva annualizzata …

Malattia di Parkinson in fase avanzata

Approcci con farmaci non-orali per la gestione di questioni clinicamente rilevanti ancora in sospeso nella malattia di Parkinson: Consenso da una indagine internazionale

1. Introduzione

La malattia di Parkinson ( PD ) è caratterizzata da sintomi motori, quali bradicinesia, rigidità, tremore e instabilità posturale. Nelle sue prime fasi, il trattamento con terapie dopaminergiche orali è di solito efficace; tuttavia, quando la malattia motoria progredisce, queste terapie non forniscono più adeguato controllo dei sintomi, che vanno da fluttuazioni motorie e non-motorie a discinesie.

In questa fase, è importante assicurare un tempestivo invio dei pazienti a uno specialista dei disturbi del movimento prima del deterioramento della qualità di vita ( QoL ) e dello sviluppo di complicanze della malattia in progressione. Può essere opportuno prendere in considerazione trattamenti con dispositivo quando le fluttuazioni motorie diventano refrattarie ad aggiustamenti dei farmaci orali / transdermici, e quando questi aggiustamenti sono tipicamente complicati dalla insorgenza ( o dal peggioramento ) della discinesia. ( CONTINUA )

Le statine possono ridurre il rischio di sviluppare malattia di Alzheimer ?

Le statine sono farmaci noti per la loro capacità di abbassare i livelli di colesterolo nel sangue, contribuendo a ridurre…


La Rivastigmina può prevenire le cadute nei pazienti con malattia di Parkinson

Uno studio clinico di fase II ha mostrato che il trattamento con alte dosi dell’inibitore dell’acetilcolinesterasi Rivastigmina ( Exelon )…

Clopidogrel può non ridurre il rischio di ictus nei portatori di alleli con perdita-di-funzione di CYP2C19

E’ stato scoperto che nei pazienti che hanno sofferto di un ictus minore o attacco ischemico transitorio ( TIA ),…

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Top News / Chiusura del forame ovale pervio

AAN non raccomanda la chiusura di routine del forame ovale pervio per la prevenzione secondaria dell’ictus

L’American Academy of Neurology ( AAN ) non consiglia l’uso di routine della chiusura con catetere ( Starflex o AMPLATZER PFO Occluder ) del forame ovale pervio nei pazienti con storia di ictus ischem …

Focus On :: Emicrania

Emicrania : nuovi approcci per la prevenzione e il trattamento in acuto

Gli ultimi anni hanno visto emergere nuovi approcci per la prevenzione e la gestione della fase acuta dell’emicrania, con interessamento di diversi meccanismi neurali. Antagonisti CGRP ( peptide co …

News

Zonisamide è efficace nella distonia mioclonica

E’ stata valutata l’efficacia e la sicurezza di Zonisamide ( Zonegran ) nei pazienti con distonia mioclonica in uno studio in doppio cieco, controllato con placebo, crossover, randomizzato, di Zonisam …

Assenza di associazione tra fluorochinoloni per via orale e convulsioni

È stata valutata l’associazione ed è stato stimato il rischio assoluto grezzo di convulsioni tra i pazienti esposti a fluorochinoloni a Hong Kong e nel Regno Unito mediante lo studio di serie di casi. …

Rituximab è efficace nella encefalite limbica autoimmune

E’ stata determinata l’efficacia e la sicurezza del trattamento con Rituximab ( MabThera ) come trattamento di immunoterapia di seconda linea per encefalite limbica autoimmune e per determinare i fatt …

Malattia di Parkinson in fase avanzata

Approcci con farmaci non-orali per la gestione di questioni clinicamente rilevanti ancora in sospeso nella malattia di Parkinson: Consenso da una indagine internazionale

1. Introduzione

La malattia di Parkinson ( PD ) è caratterizzata da sintomi motori, quali bradicinesia, rigidità, tremore e instabilità posturale. Nelle sue prime fasi, il trattamento con terapie dopaminergiche orali è di solito efficace; tuttavia, quando la malattia motoria progredisce, queste terapie non forniscono più adeguato controllo dei sintomi, che vanno da fluttuazioni motorie e non-motorie a discinesie.

In questa fase, è importante assicurare un tempestivo invio dei pazienti a uno specialista dei disturbi del movimento prima del deterioramento della qualità di vita ( QoL ) e dello sviluppo di complicanze della malattia in progressione. Può essere opportuno prendere in considerazione trattamenti con dispositivo quando le fluttuazioni motorie diventano refrattarie ad aggiustamenti dei farmaci orali / transdermici, e quando questi aggiustamenti sono tipicamente complicati dalla insorgenza ( o dal peggioramento ) della discinesia. ( CONTINUA )

Rosacea associata ad alcune malattie autoimmuni, quali artrite reumatoide, diabete mellito, malattia celiaca, sclerosi multipla

Uno studio ha mostrato che la rosacea è associata, in modo significativo, a diabete mellito di tipo 1, malattia celiaca, sclerosi multipla e artrite reumatoide. In Danimarca è stato condotto uno studio caso-controllo basato sulla popolazione … Leggi

Il farmaco per la sclerosi multipla Natalizumab sembra migliorare gli esiti clinici dopo ictus ischemico acuto

Il trattamento con Natalizumab ( Tysabri ) può contribuire a migliorare gli esiti clinici dopo l’ictus. Il farmaco utilizzato nella sclerosi multipla riduce l’infiammazione cerebrale acuta, facendo ipotizzare che l’anticorpo potrebbe contribuire … Leggi

Atrofia cerebrale regionale associata a fatica nei pazienti con sclerosi multipla

La fatica è uno dei sintomi più comuni della sclerosi multipla e può limitare notevolmente la capacità del paziente di svolgere le attività della vita quotidiana. La causa della fatica nei pazienti con sclerosi multipla non è nota. La … Leggi

Rischio a 1 anno di ictus dopo attacco ischemico transitorio o ictus minore

Precedenti studi condotti tra il 1997 e il 2003 hanno stimato che il rischio di ictus o di una sindrome coronarica acuta è del 12-20% durante i primi 3 mesi dopo un attacco ischemico transitorio ( TIA ) o ictus minore. Il progetto TIAregistry.org … Leggi